Giovedì 10 febbraio un gesto simbolico in tutta Italia per manifestare la preoccupazione per i rincari dell’energia
“Giovedì 10 febbraio, alle ore 20, molti Comuni del Paese spegneranno simbolicamente l’illuminazione di un edificio rappresentativo o di un luogo significativo per la comunità. Speriamo che in questo modo si possa comprendere a quali rischi si va incontro se non si interverrà presto con un sostegno adeguato a coprire almeno tutti gli aumenti previsti in questi mesi.” Così il Presidente di ANCI e Sindaco di Bari Antonio Decaro.
Gli fa eco Dorino Favot, Presidente di Anci Fvg, che ammette la difficoltà del momento: “Le prime proiezioni parlano di incrementi del 30% dei costi per i Comuni, con importi che mettono a serio rischio la chiusura dei bilanci, in alcuni casi pari a diversi milioni di euro. Il rischio, concreto, è di arrivare al punto di tagliare i servizi al cittadino per riuscire a far quadrare i conti del bilancio. Il caro bollette si sta abbattendo come un tornado sui Comuni del Friuli Venezia Giulia, con l’Anci Fvg che per prima si è mossa a livello nazionale chiedendo un intervento del Governo per sanare la situazione”.
“Chiediamo un intervento immediato della politica, prosegue Favot, per evitare che a farne le spese siano i cittadini. Della questione abbiamo interessato anche l’assessore regionale Pierpaolo Roberti». In questa fase, però, la Regione Friuli Venezia Giulia non può intervenire direttamente trattandosi di maggiori spese legate alla parte corrente dei bilanci. Ma può farlo lo Stato, replicando i provvedimenti messi in atto durante l’emergenza Covid”.
“Da qui la nascita della protesta simbolica, che coinvolgerà anche i municipi e le piazze della Regione con i Comuni che, aderendo alla proposta del presidente nazionale Decaro, domani alle ore 20 spegneranno l’illuminazione di un edificio o di un luogo emblematico del territorio”.