Come fare comunità per favorire la transizione energetica con le CER

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Lo scorso 26 giugno, nell’Auditorium Comelli del Palazzo della Regione a Udine, si è tenuto il convegno organizzato da APE FVG insieme alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e al sistema integrato ANCI-COMPA FVG, dal titolo “CER: come fare comunità per favorire la transizione energetica.”

L’evento è stato pensato per diffondere informazioni sulle comunità di energia rinnovabile da un punto di vista indipendente (non commerciale) al fine di aumentare la consapevolezza dei decisori politici e tecnici sull’argomento e per favorire la diffusione delle CER sul territorio regionale.

Seppure la normativa di riferimento sia ancora in divenire, tant’è che i decreti attuativi ministeriali attesi da mesi non sono ancora stati pubblicati, è stata posta attenzione sulle potenzialità ambientali e sociali delle comunità energetiche. I requisiti attualmente in vigore hanno ancora il limite di fissare la potenza degli impianti entro i 200 kW e di delimitare la CER all’interno della cabina secondaria, mentre si sta aspettando l’ufficializzazione dell’aumento della potenza a 1 MW e all’estensione territoriale che comprenderà le cabine primarie.

Molti Comuni a livello regionale stanno già muovendo i primi passi nella costituzione di queste comunità ed è fondamentale in questa fase non cedere a presunte offerte di “pacchetti completi” e “gestione e costituzione a zero spese”, ma procedendo con raziocinio e ricordando che lo scopo non è il ricavo economico ma l’utilità sociale, come espressamente dichiarato nella direttiva europea di riferimento (RED II).

Tra i relatori sono intervenuti anche Emanuela Testa del GSE, e i rappresentanti di RENAEL – Rete nazionale agenzie energetiche locali Benedetta Brighenti e Piergabriele Andreoli, enti competenti e super partes che hanno dato la loro lettura concreta del tema delle comunità energetiche rinnovabili. GSE e RENAEL hanno spronato i Comuni ad intraprendere lo studio delle potenziali CER su basi scientifiche, perché “bisogna riuscire a fare politica con la scienza”.

Dimostrando di aver già scelto di seguire questo approccio, APE FVG ha presentato il caso pratico di una CER in fase di sviluppo nel Comune di San Giovanni al Natisone: l’iniziativa parte dalla volontà dell’azienda Arbor Srl che, producendo più energia di quella che riesce ad autoconsumare, intende condividere con i propri dipendenti l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico ed immessa in rete. Tramite una dettagliata analisi dei flussi energetici è stata verificata la possibilità di condividere tale energia anche con altre aziende e con alcuni edifici comunali.
I numeri presentati hanno messo in luce come un progetto efficace prenda in considerazione prima di tutto i kWh: quelli messi a disposizione dal prosumer e quelli richiesti dai consumatori. I benefici economici non possono ancora essere calcolati, in assenza dei regolamenti attesi, ma i flussi di energia sì.

Il sindaco di San Giovanni al Natisone, Carlo Pali, ha condiviso con i colleghi amministratori comunali la sua esperienza, spiegando che non sono i vantaggi economici a motivarla ma l’impegno nei confronti della comunità. La sua raccomandazione è stata quella di affidarsi a soggetti senza interessi commerciali, come appunto APE FVG.

Più di 120 partecipanti, tra tecnici e amministratori comunali provenienti da tutta la Regione, hanno potuto rivolgere le proprie domande ai relatori durante la fase finale di dibattito che ha dimostrato che le CER sono al centro delle agende comunali e che i momenti di approfondimento come quello di lunedì sono necessari per favorire la transizione energetica delle nostre comunità.

Gli atti del convegno sono disponibili qui 

Nella foto da sinistra: Massimiliano Zampieri APE FVG, Emanuela Testa GSE, Samuele Giacometti APE FVG, Benedetta Brighenti Renael – Rete Nazionale delle Agenzie Energetiche Locali, Matteo Mazzolini APE FVG, Giovanni Ghiani Sistema integrato ANCI FVG – Compa FVG e Piergabriele Andreoli, RENAEL.
Fonte APE FVG